mercoledì 27 giugno 2012

La crisi, i tecnici e zio Billy

      Mare, temperatura di 38 gradi. Ricevimento, giacca e cravatta. Peggio di questo c'è solo una cosa: 'na cazza di puntata dei teletubbies.
    "Il buffet è 'na chiavica!". E se lo dice zio Billy, non ci possono essere dubbi sulla qualità del rinfresco. "E che v'aspettavate mai da 'sti quattro politici flosci più del mio a riposo". Zio Billy oggi è in forma, pare agitato assai ma è l'unico, nonostante il clima, a non essere sudato manco per sbaglio che pare mo' uscito da 'na stampante co' fotoshop, tanto che brilla di colori. Camicia rosa con gemelli a forma di rosa in corallo, abito a righe bianche e rosse che pare 'na sedia a sdraio, cravatta bianca con tante piccole, e sì già l'avete capito, con tante piccole roselline rosse e gialle. Giusto così, per non passare inosservato. "Zio, potevi mette' na pochette verde". "Coglione!". Urlato forte, ca va sans dir. E il caldo mi fa vedere a Po e Tinky Winky e LaaLaa e Dipsy che si ripetono ciao ciao, e ciao Po e  ciao ciao LaaLaa e ciao Tinky Winky e ciao Po e ciao ciao Dipsy e ciao ciao LaaLaa, e ma vafangul, va va!
          Siamo su una terrazza all'aperto senza manco un filo di vento circondati da politici e tecnici. 
          "Guarda a quello, 'no scaldabagno in giacca e cravatta!" così esclama zio mio ed effettivamente 'sto tizio è talmente preciso a 'no scaldabagno che mi sorprendo a cercare dove nasconde il filo della corrente.
          La crisi.  La crisi è l'argomento che ha sostituito la formazione della nazionale. Prima si diceva che in Italia c'erano 50 milioni di commissari tecnici. Mo' ci stanno i tecnici che giocano a fa' i commissari. Naturalmente tutti pagati come se fossero commissari tecnici vincenti, tanto sempre di rigore si parla. E tutti esprimono la propria opinione. Ovviamente nessuno l'ha richiesta, detta opinione. E, altrettanto ovviamente, tutti sappiamo come gli scaldabagni non capiscono una ceppa d'economia. E i tecnici chiamati per aggiustare gli scaldabagni meno che meno. Anzi, contribuiscono entrambi  a certe bollette che manco i cani.

lunedì 25 giugno 2012

Tata Maddalena

     Al mattino, tra le sette e le otto, la cucina di casa mia è il nido del cuculo. Prima di tutto, teleternità già spara forte assai i suoi canti. Solo questo basta ad ottenere una qualche forma d'invalidità. Vittoria piccola riesce a parlare al cellulare e contemporaneamente arbitrare 'na gara di tuffi di palline di cereali in una tazza piena di un liquido inquietante. Billy piccolo, fortunatamente senza successo, invita la cana a partecipare alla gara di tuffi. Nonna Vittoria fa gli onori di casa poiché è solita invitare buona parte delle condomine ad assistere alle trasmissioni di TV2000. Ognuno parla a cazzi suoi. Almeno fino a quando tata Maddalena non ci delizia con uno dei suoi memorabili comizi.  Lo so, devo spiegarvi chi è tata Maddalena. Maddalena è un essere femminile di centosettantre centimetri con peso di centodiciotto chili. Per culo ci ha una balena e al posto del petto tiene due colline. Ha ottantottanni e s'è cresciuta a zio Billy. Leggenda narra che se l'è cresciuto e non solo, a zio Billy. Adesso sta piantata al centro della cucina e tenta di divincolarsi dall'abbraccio mattutino del suo figlioccio. Zio Billy, in pigiama viola, e noncurante del pubblico presente, le chiede di mettersi in topless. Maddalena non vorrebbe deludere il figlioccio suo, ma nonna Vittoria se la fulmina con lo sguardo.
 "Signorino Billo stato che tenete sempre la capa allu sciuoco, ma tengo una circonfusione dentro nella testa che non m'hanno fatto dormire gli sfilatori della partita". Billy piccolo ha capito che sta per succedere qualcosa d'importante ed è andato a prendere la telecamera. Adesso tutti noi presenti assomigliamo ad un grosso punto interrogativo. 
"Ma perché voi non ve li siete avuti sentiti i festeggianti degli arropei di calcio, quelli che si aggiocano dentro alla Polanda Ucragna?". Con un rapido switch Vittoria piccola abbandona la gara di tuffi e, assunte le sembianze di Maria De Filippi, invita a prendere parte alla discussione le amiche di nonna Vittoria. Io non posso fuggire. 
"Quello io mi avevo avuto deciso che ve la avvolevo prepararvela la sagna..." Billy piccolo, che è già una merda di uomo, chiede conferma di ciò che non ha affatto bisogno d'essere confermato "Maddale' la sagna, tu volevi preparare le la-sa-gne per oggi? co' 'sto caldo? la, articolo, sagna, soggetto, quindi pasta?" "Sì, ce lo tengo assaputo che fa caldo, propriamente che me le avvolevo apprepararmele ieri sera accossì occi non l'accentevamo proprio allo forno, che con il caldo che fa pare proprio d'essere di dentro a uno forno crepatorio!" Forse è l'immaginazione mia, ma ho come avuto l'impressione di sentire la cana ridere, potrei anche sbagliare però. Zio Billy, con lo sguardo sempre fermo su quella cosa che comunque è il petto di Maddalena, la forza del primo amore, dice "Quindi, 'ste s-a-g-n-e, le hai preparate o no?" Maddalena si piazza le mani sopra i suoi fianchi che tengono precisa la forma degli Urali, con le palme rivolte verso l'esterno, e dice "No. Non la sono fatta la pasta. Però, mi frissi alle melenzane, pure se sentiva le sirene spietate delle machine poliziesche che passaveno".
 Billy piccolo non è soddisfatto quindi incalza Maddalena "Vabbè, aiutami col cruciverba, sei romano, due lettere" "No, so' di Putenza" "Fuma in Sicilia, quattro lettere" "Pipa!" "Il miglior amico dell'uomo, quattro lettere" "Eh, questa è facile: Ciro!" "Brava Maddalena!" E così dicendo, Zio Billy si tuffa di faccia nelle colline della tata sua. I manicomi sono chiusi.




martedì 19 giugno 2012

Le scuse di zio Billy

          Zio Billy sostiene, da sempre, che la vita è solo 'na botta di culo. Ho imparato da tempo a non discutere co' zio Billy, soprattutto quando tiene ragione.
          Zio Billy pure dice sempre che quando tieni torto devi chiedere scusa, e fine dei giochi.
          Billy piccolo ha preso a calci in bocca a uno. Pare che uno se li meritava tutti quei calci in bocca. Secondo zio Billy, Billy piccolo non teneva tutti i torti. Ma apriti cielo i processi che si so' aperti. E nel mentre c'era un via vai di persone che stavano a di' ma-come-gli-è-preso, siamo-gente-per-bene, e tutti a minacciare denunce e a zio Billy io ce lo vedevo strano. Tipo che teneva proprio la faccia contrita. Cioè è venuto il padre di uno, uno che s'era presi i calci in bocca da Billy piccolo e credevo che zio Billy ci dava pure al padre di uno un paio di calci sulla bocca. No zio Billy invece ci ha chiesto scusa al padre di uno. Evento rarissimo, s'è vestito tutto d'antracite e, con tanto d'inchino, s'è scusato e s'è scusato e s'è scusato ancora per quel che aveva fatto il piccolo karateka. Era sinceramente preso da una vergogna che mica ci avevo mai visto sulla faccia sua n'espressione come a quella che tiene adesso. Inoltre mi spaventa pure a morte perché mi dice che domani mattina presto ce lo devo accompagnare a fare un esame medico. A voi pure vi può sembrare normale ma l'accoppiata scuse ed esame medico nell'arco di dodici ore per zio Billy sono come l'intenzione di suicidarsi. 
"Scusa zio ma tu, in settantasettanni, dal medico ci sarai andato due volte, forse. Ma che è, nun t' sient' bbuon'?". Mica mi risponde, la testa sua si mette a fa' movimenti rapidi alquanto, ma non mi risponde. L'interruttore dello stato di preoccupazione dentro alla capa mia si posiziona su high. Bene o male, anzi, male o peggio, i comportamenti di zio Billy tengono sempre un certo andamento coerentemente irrazionale e delinquenziale ma stavolta non mi riesco a fa' capace.
          E quello la mattina della visita medica si alza alle cinque, che non l'ha mai fatto manco quando si trattava di scappare da case di cui teneva le chiavi senza averne titolo. E s'è fatto 'na colazione che pareva l'ultimo pasto di un condannato a morte. E s'è vestito co' na tuta, 'na cazzo di tuta! Sì, fucsia co' 'na striscia gialla, ma sempre s'è messo 'na tuta. Non ci dico manco 'na parola. andiamo a fare 'sta visita, ma quello pallido di paura so' io. Arriviamo in questo poliambulatorio e ci accoglie la regina delle oche ebeti strizzata in un involucro di lycra azzurro che fatica assai a contenere un paio di enormi zizze "Buongiorno" con la voce dei Cugini di Campagna "Buongiorno a te raro esempio d'eleganza e grazia..." e zio Billy, che vede benissimo, si tuffa di testa su una boccia dell'oca dove, in precario equilibrio, una tavola da surf con scritto Wanda sfida la forza di gravità e zio prosegue "...Wanda che piacere, e l'altra come si chiama?". Ovviamente la Cugina di Campagna non capisce e ci guarda come se dovesse sostenere una prova invalsi. Recupero colore felice di constatare che zio Billy sembra dare segni di risveglio e lo vedo allontanarsi in compagnia di Wanda la quale commette l'errore di precedere zio mio che, fingendo d'inciampare, gioca ora a cavalluccio co' Wanduccia. Cerco d'intervenire, ma mi piglia 'na paralisi quando vedo che Billy s'accomoda in uno studio dove ad accoglierlo ci sta il padre di uno. Sì, sì, proprio quell'uno dei calci in bocca, che s'accoglie a zio Billy come fossero amici da sempre. La porta si chiude. Ho come l'impressione che mi sfugge qualcosa. Ci chiedo a Wanda che tipo di visita deve fare zio. "La colonscopia". 
          Mi siedo e cerco di capire. Certo sorrido al pensiero di uno che infila un tubo sù per il culo a zio Billy ed è proprio mentre sorrido che capisco che stavolta ci arrestano. Il caos. Urla e urla e urla provengono dallo studio del padre di uno che s'è preso i calci in bocca. Mi precipito nello studio già prefigurandomi di dover fare a pugni per difendere il sacrosanto diritto di un uomo a cambiare idea all'ultimo momento al fine di salvaguardare la sua verginità e...tanto per cambiare non avevo capito un cazzo!
          Un trionfo d'arte contemporanea di merda, non nel senso dell'arte contemporanea, ma della merda vera e propria, e tanta anche. Uno tsunami di cacca ha inondato lo studio. Il dottore è di colore giallomarrone, trema, le pareti dello studio hanno bisogno di un ritocco e la puzza è 'na roba che non potete capi'. Il dottore, con l'unica mano pulita, si toglie un paio di chili di cacca da occhi e bocca, con il risultato che adesso è sì completamente un uomo di merda, e in un soffio dice "Ma lei ha mangiato ieri sera...". Zio Billy, con gli occhi offuscati dalle lacrime, fa partire un peto, e fiero dice "Sono vero, io, che crede. Ieri sera no, ma stamane ho fatto una colazione olimpionica". A me sembrava strano che zio Billy si scusasse sapendo di non avere torto...


domenica 17 giugno 2012

Billy piccolo e la gelosia

Io a mia sorella ce la tengo sul cazzo. Tipo che è un problema di sempre. Ce l'ho sempre avuta davanti. Che per forza, quella tiene quattro anni più di me. Lei fa' tutto giusto, io manco che ne parliamo. Non ce la sopporto. Diciamo poi che il mondo di casa mia tiene valutazioni differenti intorno agli accadimenti che ci riguardano.  E' 'na faccenda politica, assai. Tipo che se io prendo due a scuola è colpa mia, quando se l'abbusca lei è perché tiene i professori ostili. Io disubbidisco, quella fa valere i suoi diritti. Io mi ribello, la stronza è sincera. Io offendo, quella esprime opinioni. Io sbaglio che ci tengo 'na certa immaturità e so' irresponsabile, quella invece opera delle scelte. Io sono un cacacazzo, quella va nella profondità delle cose. Io ascolto la musica a volume impossibile, quella si emoziona e mostra la sua sensibilità artistica. Ma vafangul', la verità è che mia sorella è 'na lecchina di merda co' nonna Vittoria e la morale è sempre quella, no la merenda co' alla girella, ma io tengo torto e lei è sempre bella. E allora, ogni tanto, io piglio e la sfreco di palate così alla morale ce la mando n'attimo affangulo pure a lei. Per i sopra motivi quindi io a mia sorella non ce la sopporto. Quindi se qualunque persona mi chiede qualunque opinione su qualunque fatto che riguarda a qualunque comportamento di mia sorella, io ci rispondo sempre che mia sorella è per definizione 'na grossa cretina. E si chiudono gli argomenti.
Epperò epperò.
M'è capitato di arrivare prima in palestra per l'allenamento di karate, che poi non è che mi piace assai 'sto karate, ma diciamo che è tipo 'na forma di risparmio per i periodi di crisi che potrebbero sempre arrivare, per cui è meglio cercare di tenere sotto controllo allo spread tra il menare e l'essere menato, eccheccazzo.
Io mi faccio quasi sempre i fatti miei, vivo al confine con l'asocialità. Non partecipo ai dibattiti su chi fa cosa e si fa chi. E manco sto con le orecchie tese, no. E' proprio che m'è capitato. Non l'ho fatto apposta. Io mi cambiavo sulla mia panca e dal separe' avanti a quello mio sento a due cristiani che promulgano le dichiarazioni d'intento circa la serata. Vi dico pure che inizialmente manco ci faccio troppo caso. E poi però proprio che ascolto, per essere sicuro ci presto proprio attenzione a 'sti pallavolisti qua avanti a me. "Se stasera quella zoccola di Vittoria non me la da' la sfreco proprio, me la faccio dare a forza e po' la mando a cacare".
Certe volte m'illumino. Tipo che improvvisamente vedo a Dio che mi dice di agire. D'altronde quello pure ci organizzo' 'nu banchetto singolare a Abramo, ma so' altre cose queste. Dio co' la luce sua mi portano davanti a 'stu pallavolista di diciottanni che, devo dire giustamente, mi guarda tipo scusa-che-cazzo-vuoi-che-mi-fissi-non-mi-pare-che-ci-conosciamo inoltre è pure nudo quindi, prima che ci pigliano pensieri ricchioneschi ci dico "Ciao sono Billy, tu non ti ricordi di me, ma sono il fratello piccolo di Vittoria". Il pallavolista vorrebbe alzarsi dalla panca. Magari per dirmi che so' cose che si dicono così, tanto per dire. E io penso, così tanto per pensare, che non ti faccio proprio alzare, da quella panca del cazzo. E infatti ci piazzo un paio di calci precisi sopra alla bocca che dopo il secondo, di calcio, quello tiene 'na bella marmellata di sangue che ci cola dal mento. "Coglione, tu ce lo tieni troppo piccolo per mia sorella!". Mi giro e me ne vado, che poi dice che il karate non serve. Chiedetecelo a 'sto cazzone se serve o no, il karate.
Io a mia sorella non ce la sopporto, e manco so' geloso epperò io so' 'na cosa e gli altri n'altra, eh.



mercoledì 13 giugno 2012

Nonna Vittoria e l'amore

Digitale terrestre, già messa così è 'na bestemmia. Canale 28. TV 2000. Teleternità, nu cazz di collegamento flat su Lourdes e la del luogo Madonna. Rosario flat e on demand.
Le note di teleternità avvolgono tutta la casa. E' l'ora del santo rosario televisivo.
Voi ve la ridete, mentre qua, nello zoo mio, le gabbie si so' tutte aperte. Zio Billy, persino lui, ha capito la malaparata e se n'è uscito talmente di corsa che non s'è messo manco la cravatta. Billy piccolo addirittura s'è offerto volontario per la deambulazione della cana e pure se n'è andato. Per i più potrebbe essere un dettaglio ininfluente che prima di andarsene ha fatto omaggio di una immensa sputazza la faccia della sorella la quale non ha voluto prestargli l'ipod, essendo in fase post l'amore-della-vita-mia-m'ha-lasciato-sono-disperata-non-v'avvicinate.
Vittoria, diciasettanni, mia nipote. Vittoria, centotreanni, mia nonna. TV 2000 spande il verbo a volume spaziale. Io tengo bisogno di un qualche forte psicofarmaco, sento che sto cedendo. Un paio di aderentissimi leggins viola si muovono nervosamente al ritmo del suono di un'orchestra di un  migliaio di bracciali etnici nel mentre in un enorme sproporzionato coloratissimo telefono due immense labbra gialloverdi brillantanti urlano "No no capi mica occhei eccertooooo m'ha presisissimo fortementissimo e scocciaforte chescoccia, tu mi capi, ma lo fanculerò". Non mi ci metto proprio a cercare di capire, semplicemente me ne fotto e vado in un'altra stanza nella speranza si possa addivenire alla risoluzione della crisi nel minor tempo possibile. Interviene l'Imperatrice Nostra Signora Despota Del Rosario Catodico.
"Ch'è successo?". "Walter, m'ha mollato, ecco ch'è successo nonna!". Ora i leggins viola si allenano per le olimpiadi di salto in alto, mentre i bracciali sono già al festival. "L'amore è tale e quale preciso a n'autobus. Siediti e aspetta, vedi che tra un po' ne arriva n'altro". E la Signora Del Rosario assume l'attegiamento di una giraffa stendendosi per tutta la lunghezza dei suoi 130 centimetri. Che diventano rispettabilissimi 165 quando i capelli vengono eretti a mo' di torre sul capo. Adesso il coro dell'orchestra etnica sbatte forte su di una canottiera acrilica verde fluo ma senza emettere suono alcuno poiché il colpo viene attutito da due immensi parabordi che svolgono la funzione di tette a mia nipote. "Nonna pigliatelo tu l'autobus, quello che ti porta senza fermate proprio là". "Perché t'ha lasciato Walter?". "Ovvio, perché non gliela dò".
Se zio Billy è pazzo, secondo voi, sua madre, ovvero mia nonna, questa qua che mo' risponde a mia nipote, come può stare di cervello?
Mia nonna va verso il computer, si collega su you tube e, dopo aver cliccato su di un video di Nina Simone, si chiama vicino a sé la sua pronipote.
"Chiariamo 'na faccenda piccolina. Pure che gliela dai, quello mica se la tiene, te la torna, sempre a te resta. Non solo, vedi che con l'uso mica si sciupa, anzi. Inoltre, purtroppo, non tieni il brevetto. Come ce l'hai tu così ce la tengono pure tutte le altre, e che ti credi".
Voglio scapparmene in un'altra galassia, non ci credo che sto ascoltando 'sta roba, con tanto di preghiere in sottofondo.
"Ma nonna è 'na cosa importante". Adesso due piccoli torrenti d'acqua scura inquinata da abbondante rimmel viola nero  partono simultaneamente dagli occhi di Vittoria piccola e si trascinano appresso tutta una serie di punti luccicanti che incontrano nel loro cammino. Nonna Vittoria sembra più interessata al video che a sua nipote infatti partecipa assai presa alla performance della Simone. "Eh, queste erano femmine, Eunice Kathleen Waymon. Senti che trasporto. Ascolta, fangulo tu e Lady Gaga, ascolta Feelings cantata da Nina Simone". In effetti mica tiene torto, la vecchia. "E che ti credi, non li tengo belli precisi precisi tutti i ricordi miei, 1976, a sessantasettanni io ci davo ancora forte, che ti credi. Certe trombate".
Io non posso sentire a mia nonna che dice 'ste cose, non ce la faccio.  Il tutto con sottofondo sempre sparato a palla da teleternità con la centesima Ave Maria.
"Tu pensi che te la vuoi conserva' per quello che ti sposa, sì? Gliela vuoi fa' trova' bella incartata e fresca, nuova nuova, sì? Di nuovo fangulo figlia bella. Tu ne devi prova' quanti più ne puoi riuscì a prova' tesoro mio, che è meglio che ci capisci bene bene cosa ti piace e come, che se per caso poi qualche prurito di curiosità ti viene dopo, allora sì che sono letteralmente cazzi, amore bello". Mentre svengo vedo il viso di mia nipote che è tipo proprio in un altro posto. La lagna delle Ave Maria prosegue imperterrita. "Fai ' na cosa, chiama a Walter e digli che gli devi fa' ascolta' 'na roba. Vi mettete davanti a 'sto video e se quello, dopo che s'è guardato 'ste enormi poppe tue che non mi spiego da chi che ce  l'hai pigliate, magari al minuto 3 e 24  si concentra sulla canzone e ci viene pure a lui la pelle d'oca mentre se l'ascolta, allora vai tranquilla che almeno 'u giovanotto è in buona fede. Perché ricordati 'na cosa, fottere è piacevole assai, ma mai bello come quando stai innamorata, e allora l'importante è che sei innamorata tu, mica loro. Se po' pure quello che si becca 'u passaggio sta preso, meglio accussì. Ma se tu ami, non terrai niente di cui ti devi penti', perché figlia bella, senti a me, i maschi fanno tutti schifo, soprattutto quelli sposati". "Nonna ma perché tu, e  ma la chiesa, il rosario..." "Vitto' e mo' non esagera' eh, sappi che mi so' innamorata assai, io, un sacco di volte, la chiesa cazzo c'entra, uggesù il rosario!".  Teleternità continua a palla.


I miei congiunti e gli Europei

I campionati Europei di calcio, tanto per cambiare dopo l'ennesima figura da niente scoppiata nel mondo dei pallonari nostri. Un po' di tristezza m'è pigliata forte proprio da dentro alla pancia quando hanno fatto vede' nu vecchio, che poi è il Presidente della Repubblica mia, che s'abbracciava n'umbruglione, che poi è pure assai buffone infatti si chiama preciso per come è, ma soprattutto a intelligenza sta messo male assai visto che s'è scommesso almeno un milione e mezzo di euro, e 'sto fulmine della natura è il capitano della Nazionale, che poi è la mia Nazionale. Rendetevi conto di come cazzo stiamo messi! Ma tant'è, pare che so' tutti felici e contenti, e allora sorbiamoci 'sti Europei.

lunedì 11 giugno 2012

Billy piccolo e la cresima

Io non tengo nessun tipo di problema con l'educazione che ci devo sempre avere rispetto per le persone che sono più grandi di me. Io tengo tredicianni. Praticamente io ci devo portare rispetto a tutti quelli che ci hanno a che fare con me.
In più, questa cosa del rispetto me l'ha insegnata nonna grande, che grande proprio non è dato che quella manco ci arriva a 130 centimetri, ma sempre grande è invece perché è la nonna di zio Luca ed è la mamma di zio Billy. A me m'è nonna a bis.
In pratica, quando nonna Vittoria mi dice che devo fare una cosa io la cosa mi conviene che la faccio, altrimenti quella, nonna, mi diluvia di mazzate con il bastone sulle ossa e sulla capa. Nonna m'ha detto che devo portare rispetto a chi è più grande di me, praticamente a tutti, e che mi devo fare la cresima. Mo' dentro al cervello mio per la cresima non ci stanno problemi.
Nemmeno voglio polemizzare sul fatto che ci credo a no a Gesù Cristo. La cresima me la faccio, che è meglio del bastone sopra alle ossa mie. Però n'amica mia, Lallona, mi fece un ragionamento un sacco di tempo fa, mi disse che Babbo Natale non esisteva. E se non esiste Babbo Natale, che pure che non esiste qualche cazzo di regalo sempre te lo porta, come fa a esistere Gesù Cristo che non dico i miracoli ma che perlomeno evitasse a qualche tragedia, no?
 Ma non ci stanno problemi, me la faccio la cresima. E' solo che per pigliarti 'sto specie di diploma di Cristo ci devi fare un percorso che poi gli devi andare a dire a uno tutte le cose tue. Ti devi confessare. Questo che si deve verbalizzare le confessioni mie, però, fa un sacco di domande che più che una confessione a me mi pare preciso uguale a un interrogatorio. Ovviamente, 'sta specie di commissario, è più grande di me, quindi mi interroga e devo pure portarci rispetto. Poi, il Tenente Colombo, quando va dal criminale per portarlo a farci venire l'esaurimento nervoso, mica che la pena gliela dà mentre l'interroga, no.
Sì, d'accordo questi la chiamano la penitenza. Ma se mentre tu, che ti devo portare rispetto, invece di registrare la mia confessione e di accontentarti delle cose che ti dico io colpevole, no tu invece vai forte sul personale e ti metti a fare domande che per me rivestono una qualche importanza di carattere intimo considerato che ti devo portare rispetto perché sei più grande, e quindi ti devo dire se mi tocco. Io potrei pure non avere problemi a risponderti. Addirittura ti potrei dire che Gesù, che me lo sono letto, non m'ha detto che non mi devo toccare per procurarmi piacere.
E non gli dico a 'sto commissario che se Gesù s'è fatto uomo mi sa che pure lui è stato piccolo come a me e quindi che di cosa parliamo. Il problema del ragionamento non è tanto che il mio cervello mi fa notare che si sono alcune cose che sarebbe meglio che me le facessi di capa mia e non come mi dice nonna.
No, voglio andare oltre.
Mi subisco l'interrogatorio invece di darti la confessione, anche se vorrei mandarti con un motorino lento lento a farti un giro in una campagna assai spersa e all'improvviso 'na muta di cani da polpaccio ti devono correre appresso da tutti e due i lati e prima ti cachi sotto e poi ti mozzicano. Ma se dopo l'interrogatorio tu mi vuoi pure dare la penitenza allora no. M'incazzo che divento il capo branco dei cani da polpaccio di prima.
E sai perché, commissario di Cristo? Perché tu la penitenza me l'hai già data che mi so' dovuto sorbire quell'accidenti d'alito tuo di morte che mi veniva addosso da tutti i buchi della grata che ci divideva per cui vatt' a lava' i denti va' va', che se pure ce lo dici a nonna grande meglio il bastone sulle ossa che le domande tue puzzolenti.


venerdì 8 giugno 2012

Zio Billy e l'ecologia ipaddiana

Sono seduto al bar, e vedo arrivare il mio incubo. Con tanto di paglietta in testa, mi viene da piangere. "Nipotastro maldestro, che per una volta ti trovassi seduto in compagnia di una bella fanciulla, mai". Questo è il buongiorno di Zio Billy il settantasettenne che oggi è un trionfo di tutte le tonalità perlacee. Andiamo infatti dal burro perla dell'abito doppiopetto in cotone, al perla beige della camicia di seta, al perla perla dei gemelli, al perla bianco della cravatta e fino al perla fieno di 'sta cazza di paglietta che ora fa teatralmente cadere sul tavolino per poi accomodarsi al mio fianco sbuffando neanche fosse reduce da una intensa giornata di lavoro.
Dopo essersi seduto scannerizza un gruppo di tre persone sedute qualche tavolo di presso al nostro. "Oggi abbiamo un bel trio di coglioncelli ipertecnologici qui al bar, eh?" Guardo inebetito il cielo sopra di noi, un aiuto di qualsivoglia tipo, pure nu bombardiere che ci caca in testa qualche chilo di tritolo, sempre meglio che fare a botte per colpa di Billy, che adesso è tutto proteso e concentrato sui discorsi iper tecnologici dei coglioncelli. "Steve Jobs, aaah, un genio assoluto. Santo, dovrebbero farlo". "L'Ipad, ma state scherzando, ecco qua appena raggiunti i 658 amici su fb". "E poi, vuoi mettere, io mi porto appresso tutti i libri che voglio, e in più niente più carta e cartaccia, moooolto cool e moooolto greeeen". Uggesù uggesù, cazzo statevi zitti, zitti. Macché. "...e ci sono cazzoni che ancora vanno in giro coi libri in mano, il mio tablet è pulito, non inquina, non devi abbattere foreste per stampare inutilmente libracci di carta puzzolente, in più sono sempre connesso e scambio in continuazione mail col mondo" "Vero, vero, San Jobs, stay hungry stay foolish".
Billy, s'alza. E io cado a peso morto di faccia sulla ciotolina di arachidi che tengo di fronte. "Buongiorno, permettete?" E ovviamente senza aspettar risposta s'accomoda al loro tavolo. "Mi chiamo per tutti Billy, per poche eccezioni sono l'ammiraglio. Per voi sono l'ammiraglio". I tecnologici si guardano a Billy come si guarderebbe un gabinetto intasato nel momento in cui sta per fare dono di tutto ciò che prima gli era stato offerto. "Lasciatemi chiedere, siete convinti che uno di quegli aggeggi sia più ecologico di un libro?". "Assolutamente sì", come il coro di mago Zurlì. E tutti e tre a muovere forte forte la testa su e giù tipo i pupazzetti che ballano su certi cruscotti di certe auto. "Sentite a me. Steve Jobs..." pausa teatrale, molto a effetto, Laurence Olivier se lo bacerebbe sulla bocca "...genio, bah, perlomeno controverso. Stay hungry e stay foolish, un paio di 'sti cazzi, io vi dico statev' accuort' assai accuort..." "Ma guardi che..." ingenuamente, lo sprovveduto ipaddiano prova a interrompere l'ammiraglio il quale lo rende muto con un fastidioso gesto della mano e prosegue "inoltre chi avverte l'esigenza improcrastinabile  di stare sempre connesso con un cazzone che crede che gli amici siano quelli di feisbbùc bè, altri e più importanti sono i misteri di questo pianeta nostro che ci ospita". Altra pausa di sfida, gongola il vegliardo. Ma gl'ipaddiani adesso tengono gli occhi come a quelli di Papaleo e aspettano,  atterriti, la bordata finale a bocche spalancate tipo galleria San Gottardo.
Eccome che arriva la bordata finale, arriva come a 'na palata e in cielo nemmeno l'ombra d'un bombardiere. Zio Billy si mette entrambe le mani nelle tasche della giacca e conclude "cooool e greeeeen a te e mammeta. Inquina più 'sto coso che tieni in mano che migliaia di libri, che peraltro adesso ce li stampano su carta riciclata. Gira ebete gira, vedi, leggi, dov'è fabbricato? In Cina, sesquipedale elefantiaco decerebrato lasciamo stare lo sfruttamento della mano d'opera e non tiriamo in ballo 'ste merde di comunisti della mia amatissima minchia. La strada che fa per arrivare in quelle tue mani, eh? Aerei e navi e poi altri chilometri che così il tuo ecologismo va preciso preciso a farsi benedire. E allora cari miei ecologisti ora fate una bella cosa, così come state, prendete e andatevene a cagare ma, mi raccomando, pensate alle foreste e pulitevi il culo con le manine che la carta no, eh!". Detto questo tira fuori il suo ipod rosa si piazza in capa le enormi cuffie gialle e, facendo l'occhiolino ai tre ipaddiani, s'ascolta il nuovo di R. Kelly. Ancora niente bombardieri.


mercoledì 6 giugno 2012

I cani a guinzaglio e Billy piccolo

La premessa è questa e cioè io alle persone che ce le tengo in grande rispetto. Dentro al cervello mio posso pure fare che mi stanno precise sopra ai serbatoi dell’organo riproduttivo, però non ce lo faccio sapere, alle persone, il posto preciso dove stanno messe. Certo se le persone che io rispetto, e pure quelle che non rispetto ma solo dentro al mio cervello, fanno qualcosa che mi scoccia io allora ce lo dico che mi scocciano. 
Perché dico ‘sta cosa a tutta quanta la gente, ebbé la dico perché oggi vi voglio parlare dei cani a guinzaglio. Che ne tiene pure uno mio zio Luca di cani a guinzaglio. Non voglio fare il filosofo come a Nonno Billy, no. Tipo mo’ vi dico che i cani a guinzaglio so’ povere bestie che non sono libere di andare dove dicono loro tipo che quasi vi voglio vedere a voi di girare con un guinzaglio a strozzo tutto per intorno alla gola che vi tirano mentre dopo che fate la cacca, no. Questo è un problema di sfiga, è come dire che uno nasce a New York e mamma e papà suoi tengono casa affacciata sopra a Central Park mentre uno nasce a Troia, che già suona pure assai diverso nel nome da New York, e tiene a mamma e papà suoi che tengono la casa che affaccia di fronte alla discarica abusiva  e magari questo di Troia lo sfrecano pure di mazzate. Sei nato a Troia e ti fotti, che pure tiene una certa attinenza. Sei nato cane e ti fotti. Certo poi puoi essere un cane che ti portano a guinzaglio a cacare a Central Park e puoi essere cane che invece di portarti a cacare ti mandano a cacare, ma non tengo la possibilità di rimediare alle ingiustizie sociali in generale e quindi manco a quelle dei cani. Io voglio parlare solo dei cani a guinzaglio, qualcuno addirittura con il cappottino messo sopra, e fare capire a quelli che li portano a fare la cacca dentro all’erba del parco che anche che il cane a guinzaglio scodella una cacata come a una collina vicino a tutte le altre cacate come a tante colline che fanno tipo una catena montuosa di cacca che sarebbe bello che ce le raccolgono da terra alle colline di cacca anche se le colline stanno fatte sull’erba. Per questo motivo vi volevo dire a tutti voi che tenete i guinzagli nelle mani di andarvene proprio là dove vi mando io  perché a me piace giocare a pallone e io a pallone gioco in porta e ci gioco al parco a pallone e siccome non tengo la possibilità di scommettere i soldi  sulle partite a me mi piace vincere quando gioco a pallone e dato che a pallone io gioco in porta devo fare le parate e per parare mi tuffo e oggi mi sono tuffato per parare e ci ho messo la faccia su una collina di merda di cane a guinzaglio. Per cui io rispetto alle persone ma non a quelle che portano i cani a guinzaglio e non ci raccolgono le cacche, che queste mi scocciano proprio assai, sia le persone e sia le cacche, soprattutto quelle dove ci vado a finire con la faccia. Prima che arrivano Nonno Billy e Zio Luca clicco su pubblica, e vediamo se ce lo capiscono.

Ecco fatto, voi dovete capire come sto messo. Vivo dalla mattina alla sera con questa gente. Il disgraziato che s'è impossessato del mio computer e posseduto ha fatto conoscere il proprio pensiero circa i cani e alcuni loro padroni è mio nipote. Tiene un acquario di pesci morti nel cervello, e tiene appena tredicianni. Si chiama Evasio, ovviamente. Ma per tutti è Billy piccolo. E ancora non avete conosciuto a Nonna Vittoria, che tiene centotreanni. Sono felice che molti componenti della mia famiglia siano così longevi, il dato statistico è confortante. Certo nutro qualche preoccupazione per quello che ci potrà regalare nel prossimo futuro Billy piccolo. E poi ci sta pure un amico, in confronto al quale i congiunti miei sono gli accademici della crusca.

Ha, quel testa di ciuccio di mio nipote. Lui crede che non ho la password. Hi hi hi aveva messo n'altro video. Io ci piazzo tutti gli amici miei. E forza tutti a zompare, che tra questi che cantano ce n'è qualcuno pure più vecchio di Billy vostro, GIOIA!



domenica 3 giugno 2012

La catechesi di Zio Billy

La macchina ce l'hanno sequestrata. E quindi Zio Billy prova ad uccidermi "Bene, allora niente costiera. Tengo voglia forte di Liguria e confine e fiori. Caspita mo' ce n'andiamo in treno a Sanremo dove c'è n'albergo che ancora vogliono che si ceni in giacca, e ci siamo capiti". Non tengo proprio niente contro a Sanremo è solo che dentro al cervello mio mo' ci sta n'immagine triste assai, Toto Cutugno col borsello inseguito da Pippo Baudo e nu trottolino amoroso che balla coi Jalisse.
Fino a Roma tutto tranquillo. Le enormi cuffie gialle dell'ipod rosa di Billy sparano roba seria stavolta, Cantaloupe Island Herbie Hancock. Poi una chitarra e un'altra ancora assieme a due cappellini con visiera e due suore laiche chiedono se possono accomodarsi. Voglio gridare aiuto ma non ci riesco. Zio Billy come una fionda si precipita ad aiutare le signore e i ragazzi a sistemare gli zaini e le chitarre. E gli occhi di Billy so' com'a quelli di Al Pacino nell'Avvocato del Diavolo. Improvvisamente la regola che è sempre meglio farsi i cazzi propri si va a far benedire dal Principale dei nostri compagni di viaggio. Provo a dirvi quello che è successo, almeno fino a quando non ho fatto finta di svenire. A me Karol mi stava assai simpatico, ma credo che la colpa di 'sti Papa boys è tutta la sua.
"Dov'è che andate di bello, anche voi a San Siro per il Papa?" così tuona 'na maglietta bianca con cappellino e fazzoletto giallo a Zio Billy. M'intrometto a placcaggio nella conversazione e, mentre mi guardo implorante a Zio Billy, ci dico al fazzoletto che no, non andiamo dal Papa suo. Eppure lo stesso succede, il disastro. Ci sono terremoti che so' prevedibili. Infatti i fazzoletti gialli iniziano a sproloquiare di aborto, comunione ai divorziati, eutanasia e resurrezione. Ed ecco l'annunciato Big One, 'o terremoto madre e padre di tutti gli eventi sismici.
 La suora chiede a Zio Billy sulla resurrezione. Zio Billy non se la caca proprio, ma piglia il telefono e chiama al Notaio suo. "Il Notaio, per favore...non mi interessa se sta stipulando, gli dica che c'è Billy che lo vuole...mia angelica voce lei non deve disturbarlo solo se copula, no se stipula...Anto' ascolta. Non voglio più che mi fai cremare adesso che me ne schiatto. No, mi devi portare a una palestra, la migliore che c'è, e devi fare mantenere il corpo mio in forma assai buona, così mo' che arriva la resurrezione io tengo 'na certa prestanza, grazie Anto' buon lavoro".
 E ci spara un sorriso alla suora e ci dice "Visto patatina? Questa è l'opinione che tengo sulla resurrezione, ci credo. Così com'è giusto che ci date la sepoltura e la comunione agli assassini e no ai divorziati..." "Perché non si unisce con noi al canto?"di nuovo 'sto fazzoletto giallo. "No figliolo, tengo assai sulle palle a voi e ai canti vostri, proprio che non ce li sopporto", uggesù uggesù e penso che stiamo su un treno, qua non si può scappare.
Una delle enormi signore vestita come una suora in borghese co' quelle calze tipiche delle suore che ci hanno un colore che ce le fanno proprio solo apposta per loro è colta da un sussulto poi, evidentemente immaginando che in una vita altra ci portava i messaggi ai partigiani, in un rigurgito si fa il segno della croce e, senza minimamente immaginare il grave errore che sta per compiere, dice a Billy "Il suo linguaggio è degno dei peggiori postriboli" Billy, con la calma che è propria di uno di quei malati di mente che si costruisce le navi con i fascicoli settimanali, si sposta le cuffie dalle orecchie e così tutto il treno mo' s'ascolta a Tell Me A Bedtime Story, e sporgendosi leggermente in avanti dice "Cara la mia patatina, volevi forse dire dei migliori postriboli ché le mie frequentazioni tendono sempre a una certa superiore qualità, vedi Herbie Hancock rispetto alle lagne vostre" e facendole vedere la lingua poggia una mano aperta su uno dei peggiori ginocchi della storia delle peggiori ginocchia, vieppiù infagottato in un paio di calze antitesi di qualsivoglia pensiero sessuale.
Come in uno spazio e tempo diversi dai nostri l'altra sorella immediatamente prende a cantare "Dei nostri ammalati lenisci il dolore, che sian consolati dal dolcissimo tuo cuore" con il trasporto e l'allegria tipici dei condannati a morte, al canto si uniscono ora i Papa Boys e la sorella, che mo' è convinta di essere stata appena stuprata dalla mano di Billy sul ginocchio "Lei dovrebbe rispettare le persone religiose".
No, signora, no, scappi. Billy accavalla le gambe che manco a Sharon Stone e dice "Le persone religiose sono l'aspetto peggiore della religione, di ogni religione, anche della religione futura". Il viso di entrambe le sorelle è di un colore indefinito, adesso. "Lei deve aver sofferto tanto ma il Signore saprà riconoscerla quando, pentito, verrà a Lui e con la Sua luce le restituirà la gioia e lenirà il suo dolore". Mamma mamma mamma, eccerto però pure queste se le cercano. I giovanotti in pellegrinaggio continuano a suonare e cantare.
Ma il volume delle cuffie dell'ipod è invincibile e Herbie Hancock co' Oh Oh Here He Comes è un invito irresistibile per Zio Billy che adesso è in piedi di fronte ad una delle sorelle e praticamente ci sculetta in faccia e ancheggia e slingueggia come a Mick Jagger. Oddio, adesso, Billy, a settantasettanni, in treno, ci fa la mossa di Michael Jackson alle sorelle, co' tanto di mano sul pacco. "Lei si dovrebbe vergognare". "Perché vorrei fare all'amore con voi o perché non so ballare?". Stanno tutti sudati, a me gira la testa. "Pregherò per lei, pregheremo per lei". "No, no sorella. Non pensavo  d'avervi offese sino a questo punto. Ma, se proprio qualcosa per me volete farla, bé proponete al vostro amministratore delegato di suggerire al Papa di pagare l'imu sui tanti immobili che ci hanno, grazie". E, così dicendo, si rimette le cuffie nel preciso istante in cui Jorge Ben attacca co' Taj Mahal, e quale posto migliore d'un treno per un trenino. Decisamente è il momento di svenire. Nu Papa Boy batte forte il piedino.


'Sta versione di Taj Mahal di Jorge Ben è, per dirla alla Paride, 'na palata clamorosa. Andrebbe fatta ascoltare negli asili, pure quelli cattolici. Che non pagano l'imu.



venerdì 1 giugno 2012

Zio Billy al semaforo

Zio Billy tiene voglia di sole e di mare. E io il caldo non ce lo sopporto proprio. Ma pare che co' Billy si può discutere, no. Per cui fine settimana a Ravello, razione di preghiere preventive. "Cafone, mettiti elegante, ricordati che vieni in giro con me". E sissignore. Come sempre, quello viene all'orario suo, le 15:17, puntuale. E' vestito come a Capitan Findus. Tiene un paio di pantaloni bianchi, 'na camicia a nido d'ape bianca dove regna perfettamente annodata 'na cravatta fucsia, un blazer doppio petto blu con bottoni bianchi, un paio di gemelli a forma di rosa in corallo sormontati da una piccola foglia verde di smeraldo. Le scarpe sempre bicolori sono, stavolta però in vitello bianco e nero che manco Fred Astaire e David Niven.