lunedì 30 aprile 2012

La Strazzamutanda


La Strazzamutanda, e che ve lo dico a fare. Trattasi di filosofia. Roba tosta. E seria. Alla Strazzamutanda uno mica ci arriva così, bello liscio liscio. E no. La filosofia della Strazzamutanda tu ce l'hai dentro, come il talento. Non te l'inventi una Strazzamutanda, puoi migliorare col tempo, forse. Ma la Strazzamutanda non puoi imparare a farla. Prima di tutto, ancora prima di sapere se tieni la cultura musicale, devi averci il romanticismo. Tipo come ci fece dire a Cary Grant Stanley Donen, in Indiscreto, quando Cary entra come a una furia nell'appartamento della Signora Bergman, a t'afferma 'na verità sacrosanta, bella tosta tosta come a 'na palata e cioè che le femmine so' romantiche è la più grossa balla della letteratura, gli uomini sono i veri romantici, altro che! Già questo basta a farvi capire un autotreno di cose.
Bisogna partire da lontano, tipo la terza media co' le feste di compleanno, le pizzette, la coca, quella che si poteva solo bere no com'è mo' che la si piglia pure col naso, le John Player Special, che non tengo la voglia di starvi a spiegare che so' o ce lo sapete o niente, e si portavano i dischi, e si ballava, e c'era sempre 'na testina che zompava nei pressi dello stereo che così, appresso a lui, se ne zompava l'altra testina, quella del giradischi, e poi, finalmente, arrivava il momento della spazzola. E manco questo vi spiego, che se non lo sapete da soli che è la spazzola non ve lo meritate proprio che ve lo spiego. E la musica della spazzola è la genesi della Strazzamutanda. E poi s'arriva al primo anno delle superiori e t'iniziano i casini, e arriva il liceo, e la macchina, quella che si guida con la patente, mica 'ste specie di transformers che girano adesso, che girano e ti fanno girare forte ci avete capito bene pure voi cosa fanno girare.
E in macchina c'era lo stereo, quello che s'ingoiava le audiocassette. C60, C90 mai C120. E non sono modelli della Volvo 'ste sigle stanno semplicemente ad indicare la durata delle cassette. Le cassette di musica varia, mica ancora ce le chiamavamo compilation, non ne parliamo poi di playlist, seeh. Fare una musicassetta di musica varia era né più né meno che un lavoro. Un lavoro bello tosto. Che richiedeva diverse capacità: manuali, organizzative, estetiche ma, soprattutto, non dovevate averci un cazzo d'altro da fare perché per organizzare una c90 ci volevano almeno due ore e mezzo, altro che clicca e trascina.
E mo' te le chiamano playlist. 
Predisporre una playlist, indipendentemente da quali che possano essere i gusti musicali di ognuno, è cosa difficile e soprattutto seria, ché partiamo dal termine inglese to play, giocare. Giocare è roba seria, mica è politica fatta da tecnici e ragionieri. Ci vuole 'u tuppo, altro che spending review.
La playlist Strazzamutanda ci deve accompagnare al risveglio delle sopite emozioni.
Insomma, ce l'avete capito. La Filosofia della Strazzamutanda è l'arte della bella musica co' cui uno ci sogna di averci alle femmine. Che tanto poi sognare, e che ve lo dico a fare, e che costa.
Il sabato del villaggio. Ci dovete mettere assieme pezzi che devono scatenare il virus che se v'ascoltate la Strazzamutanda vi deve venire voglia di baciarvi in bocca co' la Fornero pure se siete esodati.
La Strazzamutanda è una playlist che deve avere almeno venti brani legati tra loro da ascoltare rigorosamente ad occhi chiusi e se pure Dario Argento in persona ti viene a mettere gli stuzzicadenti nelle palpebre tu ci rispondi che può fare quello che vuole, ma gli occhi non puoi fare a meno di chiuderli con la musica della Strazzamutanda.
E che ve lo dico a fare, ascoltatevi 'sta Strazzamutanda, magari non da soli, e poi fatemi sape'...


I'll Be Around, The Spinners
On My Way Home To You, Michael Franks
Fanny (Be Tender), Bee Gees
How Do You Keep The Music Playing?, James Ingram & Patti Austin
And I Panicked, The Dramatics
No Tell Lover, Chicago
Chasing Rainbow, The Blue Magic
Look What You've Done To Me, Boz Scaggs
The Best Of You, Booker T. Jones
'Til I Walk With You, David Lasley
What A Way To Go, Alessi
Through The Fire, Chaka Khan
Take Me To You Heaven, Stevie Woods
How Much I Feel, Ambrosia
Have I Told You Lately, Van Morrison
Please Don't Do This To Me, Pieces Of A Dream
What KInd Of Fool, Barbra Streisand
Leave A Tender Moment Alone, Billy Joel
Love, The Art Of Noise

Come direbbe l'amico mio Paride "E' 'na palata!".






domenica 29 aprile 2012

E che ve lo dico a fare



Trinità e serpenti

A me rai tre mi fa' n'effetto strano assai, cioè mi piglia forte un prurito tranne quando mi guardo Oreste mio e nu' poco pure la Gabanelli, invece il prurito si fa' più forte per la Berlinguer, ma quello è nu' prurito diverso, assai diverso.
Insomma, fondamentalmente a rai tre, tranne che per il nostro Lo Pomo, non ce la sopporto.
Detto questo, parto prevenuto e mi addentro in faccende delicate assai e colme di dolore che mai nessuno dovrebbe patire e lo faccio con la grazia che mi caratterizza, la stessa che consentì nel 1982 a Claudio Gentile di rendere innocuo il più grande calciatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona.
Mi sono rotto le palle.
Elisa Claps è stata assassinata. Dopo un'inconcepibile attesa se ne è rinvenuto il cadavere. Ed è una faccenda che nessuno di noi, credo, può comprendere fino in fondo. Ed io sono finanche disposto a capire, certamente non a giustificare, la violenta voglia di vendetta che parrebbe incontrollatamente animare la Signora Iemma. Ma inorridisco non già a sentir gli strali e le gravissime accuse tanto inopinatamente profferite da una mamma straziata dal dolore patito quanto piuttosto la quasi assenza di voci altre. 
E' certamente singolare lamentare comportamenti omertosi a proprio danno e nel contempo muovere accuse infamanti circa fatti conosciuti che però non vengono resi noti. E quando poi saltan fuori si dimostrano essere cosa altra rispetto a quanto annunciato, e sempre senza contraddittorio ma questo è tipico di un certo tipo di fare informazione che i soli depositari dello scibile chiamano giornalismo.
Zozzerie e nobildonne bigotte con serpenti attorcigliati alle caviglie, perbacco. Essere capaci di raccogliere diecimila firme onde evitare la riapertura della Chiesa della Trinità, e accidenti.
E chi invece della Trinità era frequentatore, e certamente peccatore ma altrettanto certamente senza rettili, e c'avesse voglia di tornare ad esserlo, un semplice frequentatore di quella bellissima Chiesa, cosa ascolta?
La Chiesa in quanto Istituzione, e per piacere, non basterebbero anni a parlarne, parlarne male ovviamente. Signora Filomena mi lasci l'ingenua convinzione che tanti, ma tanti, ma proprio tanti nostri concittadini che hanno frequentato le panche di quella Chiesa sono persone dabbene che hanno partecipato, silentemente, al Suo dolore. Senza riuscire a comprenderlo fino in fondo.
Ma quanti ma.
Sono sideralmente distante dall'essere  un sanfedista ma ho voglia di tornare nella Chiesa della Trinità perché è assolutamente giusto che quella Chiesa riapra i battenti e torni a svolgere la sua funzione. Oppure, chiediamo le dimissioni del Papa.
Il Sindaco Santarsiero è anche il mio Sindaco, e twitta, lui. E in troppi se ne stanno muti. Vorrei sentire le voci altre e più alte e certamente più belle della mia. Che qua i silenzi spesso sono interpretati male assai, ma assai.
Aggiungo solo una riflessione. Non sono amico del Signor Cannizzaro e della di lui moglie, Signora Genovese. Ma penso ai figli di questa coppia. Alla merda che si sono dovuti, per anni, ingoiare. Penso a ciò che ho letto in un libro scritto male ma che sembrava non lasciare dubbio alcuno circa la fine della povera Elisa, che non meritava d'esser così vilipesa al pari dei ragazzi Cannizzaro.
E' una storia piena di cacca che viene girata e rigirata in continuazione e la puzza mi ha francamente nauseato e la nausea sale e sale e continuerà a salire stante il mutismo delle voci altre.
La Città è anche la mia Città e la Trinità è anche la mia Chiesa, e me l'hanno tolta e non ho serpenti alle caviglie.
L'attuale Vescovo, ma manco c'era all'epoca dei fatti. Fatti, che tali sono e non possono essere messi in discussione altrimenti chiudiamo tutte le Chiese. E che il Papa si dimetta, ora!

sabato 28 aprile 2012

Barcellona

Si può gioire di una sconfitta? E' giusto?
Sì sì sì e sì, si può. Unico e solo, il sottoscritto, vilipeso e inascoltato profeta di cose di pallone, e allora gioisco, che solo fui a dire che il Barcellona sarebbe andato tichitacamente fuori dalla cembions lig.
Sì, la sconfitta di "mes que un club" una religione che vuole sovvertire la natura terrena di uno sport, che più terrena non si può che a pallone si gioca sul prato, come se la perfezione fosse cosa di questo mondo.
La cantera.
E il tiki-taka.
Sent' a me ue tiki taka ma che vi tocca che v'attacate al tram voi e 'sto tiki taka.
Vedere giocare il Barcellona è uno spettacolo, sicuro, come no, tipo andare a vedere 'na bella mostra d'arte contemporanea e dopo a fare la pizza con il ragionier Monti. 
I giornalisti tutti allineati, a seguire il nuovo credo del possesso palla bulgaro.
I commentatori televisivi che invocano le di loro mamme a ogni tikitikki e tikitakki e poi colti all'improvviso dall'imbarazzo per esser costretti a rivedere il copione già bello che pronto e dover parlare di calcio, del giuoco del pallone, invece che stare a ragionare di calcetto.
Possesso palla con percentuali talmente imbarazzanti che 'ste percentuali pure De Filippo e Folino se le stanno a sogna'.
Il Chelsea non ha meritato di passare il turno! Bearzot e tutti gli apostoli suoi, da San Cabrini a San Scirea e San Conti e San Pablito con San Zoff, soprattutto! 
Meritare, nel calcio, e che straceppa significa, non significa forse che passa il turno chi in due partite una l'ha vinta e l'altra l'ha pareggiata e l'ha pareggiata che perdeva due a zero tant'è che i nipotini di Sconcerti s'aspettavano la grandinata di gol come i politucoli questuanti nostri s'aspettano le nomine dalla Regione Basilicata.
Il Barcellona è stato padrone del campo. Sì. E il sole è caldo e il cielo è blu.
Iniesta fa il due a zero e poi però mentre i blaugrana ci danno retta a Morfeo ecco che viene segnato un gol magnifico con un morbido ma morbido pallonetto che la palla s'alza giusto giusto di quanto si deve alzare e po' piglia a scendere proprio quando deve scendere e infatti scavalca precisa il portiere come n'arcobaleno mentre che ancora piove, e s'adagia piano nella rete e sembra nu' gol alla Messi e invece mo' il gol è di Ramires che l'ha fatto alla Ramires. 
E allora tutti i commentatori ad aspettare ancora la goleada che tanto mo' arriva. E non può essere diversamente visto il numero imprecisato di palloni che piombano da ogni dove nell'area di rigore dei Blues che è affollata come a Woodstock e quella pantera di Drogba che non contento di fare il centrocampista si mette a fare pure lo stopper e fa' sì che ci fischiano l'ennesimo rigore in casa ai blaugrana e se lo tirerà Messi che poi è come dire alla Boccassini che tenete un dvd della festa di Arcore e che ce lo volete far vedere.
Traversa, oh oh.
E poi legni e legni pali di pali che poi ancora pali e legni che manco nelle falegnamerie di tutto il Canada.
Oh oh, ma che possesso palla e ce l'hanno sempre loro che entrano in area palla al piede, oh oh. E Terry che si fa pure cacciare, il perverso, e ora possiamo pure dire per fortuna perché il catenaccio si eleva a livelli divini e sul limite della loro area di rigore i dipendenti di soldi russi ergono il loro fortino e fanno scudo con ogni parte del corpo e rinviano a casaccio ogni pallone finché uno di 'sti rinvii finisce tra i piedi di Torres che resuscita e corre corre come a Forrest Gump corre e si crodineggia a Valdes e mo' mettetevi a tikitakeggiare, tikitakeggiate forza. 
E tutti i commentatori con i trionfanti luoghi comuni che ragionano di tutto, dalla signorilità di Guardiola, che certo è vero è garbato e posato e ti credo ha sempre vinto, e gli extraterrestri  e la cantera e il possesso palla e non ci sono più le quattro stagioni e Messi e no, no. Basta mo' a dire che Messi è più forte di Maradona perché è giusto giusto proprio il contrario.
Basta calcetto, qua si gioca a pallone e ve lo dico da milanista, a pallone si gioca con la palla e con le palle come ci ha insegnato Conte alla Juve, certo poi si può dire che giocano con la maglia rosa, che fanno vedere lunga lunga la lingua quando segnano e che portano il parrucchino, ma questi so' altri cazzi trallallero trallallà prima o poi outing avranno a fa'.