martedì 20 novembre 2012

Manifesti, Manifestazioni, Manifestanti...




          A differenza delle altre volte la capa mia  mi propone qualcosa che tiene una certa attinenza con il momento. Un vero momento di merda, decisamente.

          Sangue che mi scappa dalle mani, non ci riesco a fermarlo. Cristo, e dentro la capa mia The Flaming Lips in concerto dal vivo ci chiedono all'autista dell'ambulanza di fare presto. Cantano Mr. Ambulance Driver. Direi che è abbastanza appropriato come collegamento sinaptico, certo meglio di quello di stamattina che mentre mi trombavo, sì con una certa maestria a giudicare dalle grida e dallo sguardo perso di Micaela, la moglie del carabiniere, quella del primo piano che entro a casa sua e mi dice di fare piano e poi si fa sbattere sul piano e mentre me la sbatto, non certo piano, e  il mio cervello mi passa le immagini di Sandra Mondaini che canta Buonasera Stasera la sigla di Noi No e quella che prima mi diceva di fare piano mo' dice sì, noi sì, e dice pure  fai forte, sempre sul pianoforte. E io faccio forte co' quella da sopra al pianoforte. 
           E dopo che abbiamo finito quella dice che sente le vibrazioni e io ci dico che le sento pure io le vibrazioni perché è il mio cellulare che vibra e quella mi dice che vuole vibrare ancora e di più e a me pure m'andrebbe di farla contenta solo che ho risposto al cellulare e mio fratello mi dice di scappare e io dico a quella del primo piano stesa sul suo piano che me ne devo andare e lei mi dice che è arrapata forte e mi stringe forte forte il membro mio e io ci urlo forte assai che devo proprio andare perché mio fratello dice che sta male e mi ha chiesto aiuto.

          I Flaming Lips ancora invitano all'ambulanza, ce la pregano di fare presto e io non capisco un cazzo, troppa gente, fumo, sirene, urla, puzzo di bruciato, fiamme, gente che mi calpesta, uno perde sangue da un orecchio e cammina come fosse un sonnambulo, tengo del pesce marcio sopra a una gamba e la testa di mio fratello sopra all'altra, di gamba. La gamba col pesce puzza, la gamba con la testa di mio fratello sembra che perde sangue invece il sangue cola lungo la fronte di mio fratello che ora tiene gli occhi bianchi e sbatte le labbra, quelle labbra carnose e bellissime che davano il via a certi sorrisi strepitosi, quando mi rincorreva nel giardino senza mai riuscire a prendermi, accompagnato dall'ondeggiare dei suoi riccioloni neri. Lui la spuntava sempre, con papà. A me non mi hanno mai fatto portare i capelli lunghi, me li facevano sempre tagliare. Invece Stefano si ribellava, e non se li faceva tagliare i riccioloni suoi.
          Stefano diceva che tra noi non ci sono dieci anni di differenza, ma secoli. Stefano era bellissimo, mentre io no. Io ero sempre gentile ed educato co' tutti, soprattutto a scuola, con i professori. Mi prendevo i miei sei, e con una certa sollecitudine mi sono pure laureato. Stefano teneva sempre sul cazzo a tutti, lui mi diceva invece che non teneva sopra il cazzo a nessuno ma manco voleva che nessuno ci mancasse di rispetto. 
          Io mi facevo i cazzi miei, e Stefano invece si faceva sempre i cazzi degli altri. Stefano era bellissimo ma diceva che voleva scopare per il suo cervello e non per la sua bellezza. Ecco, sopra a questo punto io proprio non lo capivo poiché a me di scopare m'è sempre piaciuto assai e ho sempre dovuto fare una certa fatica per farlo perché con me non è che le femmine volessero farlo come volevano co' Stefano, che quelle tutte volevano farselo.

          Io co' Papà non ci discutevo proprio. Laurea e poi dentro la fabbrica. Prima in mezzo agli operai, poi negli uffici e poi nell'ufficio. E papà m'ha dovuto dire una sola volta che dentro alla fabbrica sua non esistevano femmine che invece c'erano e qualcuna pure davvero bona ma io a papà non ci riesco a disobbedirgli. E mica l'ho mai fatto.

          Stefano teneva un suo manifesto, lo intitolava politico estetico, per me i manifesti so' quelli della pubblicità.

          Il caos è sovrano e regna sopra a tutto l'universo che mi circonda col suo puzzo. Io chiamo a Stefano ma quello ci tremano le labbra ma non mi risponde e le mie mani fanno proprio cacare come diga che il sangue se ne scende come a tipo il fango del Vajont.

           Mo' è arrivato pure papà e tiene la faccia posseduta.

           Papà ci diceva che i giovani so' belli ma non servono a una minchia. Tengono gli ideali e so' puliti, ma nessun ideale ha mai portato il pane sopra a nessuna tavola. E Stefano se lo fissava negli occhi e lo sfidava. E ci diceva che il suo manifesto ci imponeva di manifestare e papà diceva che il suo manifesto non era così intelligente da far manifestare ai manifestanti come si deve. 

           Adesso papà si guarda intorno, io piango ma non mi spiego perché mentre il concerto prosegue e ci sta un sacco di gente al concerto, forse perché è gratis. Chissà che sta facendo quella sopra al pianoforte.

           Papà tiene un braccio dietro alla schiena e la rabbia sopra alla faccia.

          La stessa rabbia che teneva quando si piazzò di fronte a Stefano dentro alla fabbrica dove mio fratello si cercava di mobilitare agli operai di papà a scioperare contro a papà e papà che guardava a Stefano e ci chiedeva se lo voleva picchiare e io che ci volevo dire a Stefano che papà a lui non lo aveva mai toccato manco quando il preside lo voleva espellere dalla scuola perché si faceva gli spinelli in classe e papà non lo picchiò nemmeno quando quello se lo offese davanti al preside che si prese pure lo sfizio di dirci a mio padre che non era un bravo educatore e Stefano mo' se lo sfidava davanti agli operai suoi e sapeva che papà non ne aveva mai licenziato nemmeno a uno, e papà fece dietro front al cospetto degli operai suoi.

          Papà si strattona a una sacco di gente, papà si piglia 'na manganellata in testa da un carabiniere e io spero che papà non se ne crolla di faccia a terra perché sopra all'altra gamba io tengo la spazzatura e non c'è posto per papà che invece se ne sta in piedi davanti al manganellatore.

           E la sera della protesta in fabbrica Stefano non se ne voleva venire a tavola a mangiare e allora papà se l'è andato a prelevare da dentro alla camera nostra e Stefano era seduto mo' a tavola di fronte a me ma io non me lo guardavo, guardavo invece al brodo che cercavo di mangiarmelo senza fare rumore perché mi ricordavo di quella volta che feci rumore e 'na pala di quelle che usano i militari quando ci sta l'emergenza della neve da spalare da sopra ai marciapiedi mi arrivò dietro alla nuca sotto forma di mano di papà che disse che non dovevo mangiare come a un troglodita e Stefano mi dice che ne penso e io alzo le spalle e papà dice che è stanco. 
          Stefano dice a papà che pure lui è stanco di questo mondo.
          Papà dice a Stefano che il mondo è meglio di quello che crede lui.
         Stefano piange e dice che non è vero.
          Papà piange pure lui, e dice che se i giovani si mettono d'accordo il mondo davvero possono cambiarlo. Ma non andando a fare le manifestazioni coi fazzoletti sopra alla faccia e i caschi e con le mazze in mano e con le pietre.
        Stefano dice che si devono difendere.
         Papà dice che la miglior difesa è l'attacco quando si gioca a pallone non quando si va a manifestare contro a della gente che per lavoro non ti deve far fare cazzate quando manifesti.
          Stefano dice a papà che tiene torto.
          Papà dice a Stefano che prima o poi qualcuno metterà in mano a qualcuno con una mazza una pistola e allora andranno tutti a fare in culo.
          Stefano mi chiede che ne penso, io alzo di nuovo le spalle.
          Papà dice a Stefano che gli vuole bene, molto.
          Stefano dice che se fosse vero l'appoggerebbe. Allora io mi alzo e ci rovescio sopra ai riccioloni neri il brodo caldo. Stefano mi guarda che pare a Noè mentre s'ascolta le previsioni meteo. Papà mi mena una sberla. Papà s'alza da tavola e prega Stefano di non andare alla manifestazione di domani.

           Domani è adesso co' Stefano che ora non perde più sangue e forse allora gli operai delle mani mie hanno aggiustato la diga.

           Papà discute con uno con un manganello in mano e si avvicinano verso di noi, e tutti scappano, e vedo il fuoco, il concerto è finito ma l'ambulanza non arriva. Sento papà che chiede al manganellatore se è stato lui a colpire a Stefano quello ci risponde di sì, papà ci chiede perché, il manganellatore ci dice che Stefano teneva una pietra in mano e ce la agitava davanti alla faccia, papà ci chiede di fargli vedere alla pietra, quello ci chiede se per caso tiene voglia di pigliarsela pure lui una manganellata da sopra alla testa, papà ci chiede ancora di farci vedere la pietra, quello ci risponde di farsi ai cazzi suoi, papà dice che quello morto a terra sopra a una gamba dell'altro figlio suo è assolutamente frutto dei cazzi suoi, quello non apprezza la battuta, papà ci mette dentro all'occhio una pistola, io non so che cazzo fare, il manganellatore mo' è più bianco di Stefano, papà spara e quello sbatte all'indietro in un momento, cade a peso morto, e vorrei vedere.

           Io non vedo l'ora di svegliarmi per dirci a Stefano che ho fatto un brutto sogno e che non voglio che va alla manifestazione. Ma la sveglia stamattina sembra che non tiene voglia di suonare.


29 commenti:

  1. Se tutti lavorassero cosi Sinceramente tornerei ad Amare

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  2. Come al solito devo apprezzare il tuo racconto che mi ha fatto venire brividi lungo la schiena. grazie di tutto e ciao

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  3. ovviamente ho letto il tuo racconto con i flaming lips in sottofondo..belle parole e bella musica..a rischio di ripetermi devo dire che sei proprio bravo a "fotografare" le circostanze della vita..alla prossima luca..
    artemisia

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    1. Ciao Artemisia, Mr. Ambulance Driver mi piace assai. ;)

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  4. Ah fosse veramente sogno forse molte manifestazioni avrebbero epiloghi diversi.... e ciò forse porterebbe realmente a risolvere certi disagi! Ma tornando al tuo brano, che ho gustato nella sua composizione di pensieri vivi, ho ritrovato immagini reali, sofferenze reali, incomprensioni reali...insomma come cronista di eventi e sentimenti sei impagabile scrittore!!! Grazie Luca!
    Mariella Mulas

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  5. Ciao Luca che racconto tragico e surreale.Ma e' stato solo un brutto sogno del narratore oppure la sua mente rifiuta di accettare la tragedia a cui ha assistito ed aspetta invano il suono di una sveglia che non suonera' mai?Il narratore vede il suo mondo stravolto in un attimo,suo fratello giace a terra con la testa poggiata sulla sua gamba, forse gravemente ferito dal colpo alla testa sferratogli da un "tutore dell'ordine" e vede suo padre uomo di principio ma che ama Stefano, cosi' diverso da loro,uccidere il "manganellatore".Stefano bellissimo ed amato fratello e figlio ribelle con i suoi saldi principi per i quali e' disposto a lottare fino in fondo rappresenta la bellezza e la forza dell'onesta',di chi con animo pulito affronta e lotta contro le ingiustizie anche se commesse dal suo stesso padre ed andando contro i suoi stessi interessi.Il narratore si e' adeguato al" mondo" obbedendo e chinando la testa dinnanzi alla volonta' del padre senza porsi troppo domande.La figura del padre e' contraddittoria,crede in certi valori ma per amore del suo Stefano,pur non appoggiando le sue scelte, e'disposto a cedere dinnanzi ai suoi stessi operai ed e' forse questo suo cedere sempre per amore che portera'alla tragedia finale.I personaggi del racconto sono tragici e colpevoli, chi di tradimento(Micaela),chi di ignavia(il narratore),chi di debolezza ed inutile violenza finale (il padre) e chi di vilta',ottusaggine e violenza(il manganellatore),si tutti colpevoli tranne Stefano bellissimo fuori e bellissimo dentro.Le scelte di tutti portano a delle conseguenze ma l'unico che realmente le accetta e' Stefano che senza armi ma fedele ai suoi principi va' a manifestare subendo una ingiustizia(la pietra non viene mostrata,quindi non c'era).Il male vorrebbe trionfare,come solitamente accade nella realta',ma non e' cosi' perche' finche' esisteranno persone come Stefano,poche ma esistono,il bene esistera' sempre e mai permettera' al male di prevalere se non per breve tempo.Bravo Luca come al solito hai scritto uno splendido e realistico racconto. :-)

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    1. Ciao Alessandra...forse, però, se Stefano è così bello, in tutti i sensi, il merito è proprio del padre. In pratica, sbagliamo tutti.
      Molte grazie per il tuo gran bel commento ;)

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  6. Como siempre su relato me ha hecho vibrar. Ah, si supiera italiano. Gracias!

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    1. Ciao Rosa..."vibrar"...beautiful, and you're really kind. Grazie ;)

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  7. MAH, MENOMALE CHE ERA UN SOGNO...MI FAI CONOSCERE A STEFANO? ;)BELLOBELLOBELLO

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    1. Ciao Cinziamaria...grazie grazie grazie, e Stefano aspetta. Quello vero, perché quello del racconto, be', la sveglia non suona ;))

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  8. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  9. Ciao Luca.innanzi tutto complimenti per tutto quello che hai dimostrato di saper fare fino ad ora. Amo indiscutibilmente Lancieri scrittore e lo amo ancor di piu stasera alla fine di questo racconto.Non mi vergogno a dire che per la prima volta da quando ti leggo ho pianto. Ho vissuto inerme e terrorizzata a una scena simile qui a Genova
    Grazie a nome di tutti quei ragazzi che come Stefano rischiano la vita per un ideale. Grazie di ricordare queste persone. Sei un grande scrittore e un grande uomo. Un abbraccio e un bacio.

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    1. Ciao Lorella, prima di tutto mi piglio l'abbraccio e il bacio e me li stipo terronicamente. Sul grande scrittore concordo pienamente e peggio per gli editori. Detto questo, tengo diverse perplessità sul "grande uomo" ma so' abbagli che in rete si possono prendere...graziassai ;))

      p.s.: ho eliminato un commento poiché era stato duplicato.

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  10. Come sempre cogli nel segno del tempo! Sì, il futuro è dei ragazzi, ma non devono fare il gioco del potere! Il potere sta spettando tutto questo per rafforzare il sistema repressivo. I ragazzi possono diventare il capro espiatorio di questo sistema! ciao Luca

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    1. Ciao Alessandra, molte grazie e viva li 'uaglioni (che però farebbero bene a manifestare senza caschi in testa e mazze in mano, credo).
      ;))

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  11. Bello, molto bello Luca. Nel tuo stile "animaecore", che fa star bene, che permette di respirare pulito, anche fra tanta zozzeria.

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    1. Ciao Gioia, un grossabbraccio in an heartandsoul old style ;)

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  12. Manifesti,manifestazioni, manifestanti.....ideali
    in ogni Governo sono sempre esistiti.
    Giustae lecitissima la voglia ed il bisogno di cambiare questo schifo di sistema che ogni anno sembra, anzi, è sempre lo stesso, cambiano soltanto i nomi.

    Sì, grazie a manifesti, manifestazio e manifestanti ed ideali sono anche cambiate tantissime cose, e restrizioni, tante leggi, e sistemi, e possibilità di nuove prospettive, nuove organizzazioni,

    ma restano anche tanti vecchi sogni, per chi desidera lavoro scuole casa...ecc in un Paese come il nostro che fa 2 passi avanti e 4 indietro.

    Ma mai arrendersi, perché è grazie alla perseveranza dei giusti che si ottengono nuove cose e realizzazzioni di piccoli grandi ideali, per nuovi sogni...

    Parola d'ordine, "NO VIOLENZA IMBECILLE"!!!

    Ciao.


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    1. Ciao una qualunque se mi permetti direi che è meglio "no violenza" e basta, perché quella che temo di più è la violenza intelligente. Discorso altro se hai semplicemente dimenticato una virgola dopo violenza.
      Molte grazie ;)

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  13. gran bel racconto... schiettezza disarmante la tua....
    complimenti,Luca.

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  14. Raccontare la realtà alla tua maniera mi piace molto... e come non dire...oh bravo Luca!!!!...ciao ^_^

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    1. Ciao Ma', è colpa di tutti quei gatti...
      Molte graziassai ;)

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