Ill.mo Sig.
BERLUSCONI Dr. Silvio
LETTERA APERTA
Gentile Dottor Berlusconi,
spero vorrà perdonare il disturbo della presente che peraltro Le giunge da una terra della quale Lei ha negli anni passati dato dimostrazione di non voler troppo occuparsi.
La importuno poiché ho trovato oltremodo sexy la sua proposta di modificare le normative fiscali vigenti nel nostro Paese in caso di vittoria alle prossime elezioni politiche.
Mi perdoni, non vorrei Lei fraintendesse le mie intenzioni e quindi Le significo che non è mancanza di fiducia: semplicemente, alcuni amici avvocati mi riferiscono che il patto da Lei ancora una volta proposto in televisione non ha alcun valore giuridico e io degli amici mi sono sempre fidato. E ancora, nemmeno vorrei Lei pensasse che non mi fido della Sua parola. Ci mancherebbe. Perché mai dovrei dubitare di una proposta fatta in campagna elettorale.
Il problema è il mio. Ho deciso di non fidarmi più di nessuno (amici esclusi), troppo tempo Le ruberei per spiegarLe i motivi di questa assurda quanto ignobile decisione.
Ed è quindi per questo che, sfacciatamente, sottopongo alla Sua attenzione una controproposta.
In cambio del mio appoggio che consiste in centodieci (110) voti certi alle prossime elezioni politiche del 4 Marzo Lei, qualora malauguratamente non dovesse risultare vincitore o, nell’inverosimile eventualità di vittoria alle elezioni ma per qualsivoglia motivo indipendente dalla Sua volontà Ella non dovesse essere in grado di mantenere la promessa della riforma delle tasse come da Lei annunciata durante la trasmissione televisiva Che Tempo Che Fa, ebbene Lei, Sig. Berlusconi, si impegna a pagare le tasse da me e dalla mia famiglia tutta dovute alla Stato italiano vita natural durante.
Fiducioso nell’accoglimento della presente resto a Sua completa disposizione per qualsivoglia chiarimento dovesse necessitarLe e nel ringraziarLa per l’attenzione Le porgo i miei più cordiali saluti.
Potenza lì 19 Febbraio 2018 Luca Lancieri
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